Il dimagrimento solo in alcuni punti non è umanamente fattibile
Il nostro organismo usa un certo meccanismo del tutto particolare nel modo di accumulare il grasso e soprattutto di smaltirlo: in maniera molto empirica, si potrebbe riassumere affermando che si possa ingrassare dal basso verso l’alto e si possa perdere peso dall’alto verso il basso.
Tutto questo sta a significare, in parole povere, che i famigerati “punti critici” del fisico in prevalenza quello femminile (tipicamente la regione più interessata è quella gluteo-femorale), invece di quello tipicamente maschile (la zona addominale), saranno i primi ad accumulare grasso e saranno invece gli ultimi a riuscire a smaltire, quando gli effetti della dieta saranno sicuramente più evidenti.
La ragione del perché di questa (purtroppo) severa ingiustizia, risiede nel fatto che ovviamente non tutta la parte delle cellule adipose risultano sensibili nella stesso modo agli ormoni chiamati che bruciano il grasso.
Come le catecolamine (adrenalina e noradrenalina) create dal sistema surrenalico, ovvero gli ormoni che il nostro organismo riesce a mettere in gioco quando c’è una carenza maggiore di nutrienti rispetto alla nostra abitudine.
Nel momento stesso in cui si intraprenderà una dieta, quindi, sarà molto utile capire che non si riuscirà mai ad agire in maniera davvero localizzata.
Il nostro calo ponderale porterà effetti su tutta la superficie del nostro organismo, e non esclusivamente dove vorremmo.
Come riusciremo dunque ad agire sui punti critici?
L’unica possibilità ormai comprovata di dimagrimento sul carico della nostra massa grassa, è quella di salvaguardare in maniera contemporanea l’importantissima massa magra.
Bisogna perciò seguire un’alimentazione bilanciata come primo passo, ma ancor prima di tutto, meglio eseguire una disintossicazione del corpo per almeno un mese e mezzo o ancor meglio un paio di mesi, che crei dei deficit calorici non traumatici; i metodi di disintossicazione efficaci sono reperibili da diversi professionisti, ognuno dei quali prende in considerazione un tipo di metodo disintossicante differente a seconda del proprio indottrinamento.
Dopodiché evitare delle diete solo di tendenza iperproteiche oppure fortemente ipocaloriche, che vanno ad attaccare la massa magra risparmiando il grasso, mettendosi nella situazione di inoltrare le basi per ingrassare in maniera più drastica quando si ricomincerà a mangiare.
Un suggerimento semplice ma molto efficace per comprendere se la dieta che state intraprendendo stia agendo sulla vostra massa grassa e non solo su quella magra, è che il nostro metodo di dimagrimento mensile non dovrà mai essere superiore a 1,5 – 2 kg di perdita.
La conformazione tipica dell’organismo umano, infatti, è strutturata in modo che la massa grassa sia trattenuta il più a lungo possibile come “scorta” per i momenti di carenza, e questo rappresenta il principale ostacolo ad una perdita di grasso più veloce.
Fare un’attività fisica mista, di tipo aerobico (cyclette, corsa, camminata sostenuta, ginnastica aerobica) e di tipo muscolare (pesi, esercizi a corpo libero, con elastici).
I nostri muscoli sono la più grande centrale di brucia grassi del corpo.
Per poter incrementare la loro importantissima attività è assolutamente necessario aumentare le loro dimensioni.
Più muscoli significa un maggiore consumo di ossigeno e di calorie (il grasso brucia solo in presenza di ossigeno), soprattutto a riposo, quando leggiamo, guardiamo la televisione o dormiamo.
Perché anche nel sonno si bruciano calorie! Ecco perché chi riesce a tenere in forma i propri muscoli acquisisce una sorta di bonus che può permette il consumo più calorie anche quando si è a riposo!
Sappiate che tutti i muscoli contribuiscono a bruciare grasso in tutte le regioni corporee.
Dato perciò che Il dimagrimento solo in alcuni punti non è umanamente fattibile e se dunque, anche i muscoli del dorso o delle spalle contribuiscono a bruciare il grasso addominale o delle natiche, perché fossilizzarsi a tonificare solo quel distretto muscolare dove il grasso si accumula?
Con il rischio, inoltre, di stressare inutilmente i tendini e i legamenti di quella zona e di creare dei pericolosi squilibri posturali a danno, magari, della schiena.
I muscoli “tirano” sulle ossa e, se viene a mancare l’equilibrio tra i vari distretti, qualche muscolo può prendere il sopravvento, creando delle tensioni anomale sul sistema scheletrico.
Alla lunga questo causerà dolore.