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Disturbi della sindrome premestruale femminile

Disturbi della sindrome premestruale femminile

Come abbiamo visto la base dei numerosi disturbi femminili è la dominanza estrogenica, che si può esprimere in vario modo a seconda della biotipologia della donna e di altri fattori ambientali e comportamentali. 

La medicina ufficiale nella sua branca specialistica della ginecologia ha classificato tutta una serie di patologie con varie sottocategorie e con diagnosi spesso incerte per la difficoltà di interpretazioni dei test ormonali. 

La visione funzionale tipica di questo approccio fitoterapico non fa grandi distinzioni teoriche, ma vede nella dominanza estrogenica il nucleo centrale del problema e il punto su cui volgere l’attenzione, poi questo problema principale può modularsi con varie intensità e collegarsi all’alterazione di altre ghiandole ormonali (specie surreni e tiroide) o di sistemi metabolici legati ai lipidi e al glucosio. 

La classificazione si basa sul disturbo prevalente a seconda di come si modula la dominanza estrogenica. 

È importante tener conto che i confini sono sfumati e si può passare facilmente da un disturbo all’altro. 

Perciò di seguito si tratteranno i disturbi ordinati secondo un livello approssimativamente crescente di impegno terapeutico. 

In particolare, tratteremo: 

  • SINDROME PREMESTRUALE: che descriveremo in questo articolo
  • PREMENOPAUSA E MENOPAUSA 
  • DISMENORREA IN ETÀ FERTILE 
  • AMENORREA IN DONNA FERTILE 
  • POLICISTOSI OVARICA 
  • ENDOMETRIOSI 

Verranno presentati i fitoterapici capaci di contrastare la dominanza estrogenica correlati con i vari disturbi e vedremo come abbinarli. 

Soprattutto si illustrerà come sia possibile sostituire in molti casi la terapia con estrogeni di sintesi, evitando la vicariazione che alla lunga causa a sua volta disfunzioni molto fastidiose. 

Si ricordano alcuni aspetti della metodologia fitoterapica molto utili per il lavoro clinico di ogni apparato e tanto più da quello ormonale femminile. 

Partire dalla DETOSSINAZIONE e dal riequilibrio del fegato: Usare sempre i fitormoni assieme ad una pianta epatica: le trasformazioni avvengono sempre nel fegato, e soprattutto il sistema ormonale funziona bene se il fegato funziona. 

Non somministrare piante progestiniche senza prima aver pulito il fegato. 

Attenzione alle carenze vitaminiche e di minerali, compromettono lo stato enzimatico e metabolico. 

Tener conto che gli assi ormonali sono strettamente collegati tra loro e sostenendone uno si migliorano anche gli altri. 

Ad esempio: l’alterazione del ciclo ormonale si accompagna a disturbi della tiroide e del surrene e può essere la causa o la conseguenza delle loro alterazioni, a volte l’ipertiroidismo è solo la manifestazione di un iperestrogenismo, la tiroide tende a modificare la sua funzionalità in relazione al ciclo, così pure l’ipercortisolemia si accompagna a iperestrogenismo. 

Il sistema di produzione degli estrogeni può funzionare bene, ma per qualche motivo si può non si riuscire ad eliminare gli estrogeni, o perché se ne assumono troppi con l’alimentazione o perché non si eliminano per via epatica grazie a causa di carente metilazione per scarsità di vitamine del gruppo B, si verifica così un iperestrogenismo relativa e gli estrogeni, come abbiamo detto, inibiscono l’efficacia degli ormoni surrenalici. 

Sindrome premestruale

La Sindrome premestruale è un gruppo di sintomi legati al mestruo che si verificano dalla prima fino seconda settimane prima del ciclo che poi spariscono all’inizio del sanguinamento. 

Riguarda le donne di età fertile con effetto diverso da donna a donna. 

Per alcune è solo un piccolo fastidio mensile, per altre, può essere così grave che rende difficile lo svolgimento delle normali attività. 

Definizione di sindrome premestruale situazione che si presenta con un disagio di tipo fisico, di tipo  che intacca il comportamentale ed anche quello psicologico, tutto questo non è dovuta ad una problematica psichiatrica sottostante e che si manifesta con regolarità durante la fase luteale di ciascun ciclo mestruale, che poi alla fine della mestruazione scompare o si riduce in maniera drastica. 

La causa principale è da ricercarsi nella dominanza estrogenica che da sola può rendere conto di tutti i sintomi con le dinamiche precedentemente esposte, possono concorrere nella espressione dei sintomi, un esaurimento surrenale, tendenze depressive, disturbi alimentari.

Diagnosi purtroppo non esistono test di laboratorio o strumentali, nessuna analisi biochimica è indicativa di sindrome premestruale, vengono fatte solo per escludere altre patologie. 

La diagnosi di sindrome premestruale viene fatta esclusivamente sui sintomi in relazione al livello della loro interferenza nell’attività giornaliere e nei rapporti sociali. 

I criteri diagnostici devono tener conto della presenza di due tipologie di sintomi.

O di tipo somatico: mastodinia, cefalea, meteorismo, ritenzione idrica alle mani e ai piedi; oppure di tipo comportamentale: scoppi di collera, ansia, irritabilità, confusione depressione, ritiro sociale.

Per parlare di sindrome premestruale, i sintomi devono:

  • Scomparire entro il 4° giorno del flusso e non ricomparire fino almeno al 13°.
  • Essere presenti in assenza di qualsiasi terapia farmacologica, di terapie ormonali o di abuso di alcool o droghe. 
  • Ripresentarsi in modo riproducibile in due cicli valutati prospetticamente. 
  • La paziente deve riportare un danno dalla sindrome premestruale, dal punto di vista delle sue interazioni sociali, professionali o della sua performance economica. 
  • Il ciclo deve essere relativamente regolare e senza una accentuazione dei disturbi dolorosi durante il mestruo altrimenti si parla di dismenorrea.

Oggi non solo con la disintossicazione del fegato e con la fitoterapia si possono risolvere le problematiche della sindrome premestruale, ma anche con l’Osteopatia, usata con tecniche viscerali che aiutano la paziente ad avere dei grandissimi giovamenti per questa situazione molte volte invalidante.