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Il fegato come organo Re del nostro corpo

Il fegato come organo “Re” del nostro corpo

È l’organo più grande del corpo umano, dopo la cute, nel neonato rappresenta il 50% del peso e va poi calando fino a divenire il 2,5% nell’adulto. 

Svolge molte funzioni essenziali legate alla digestione, metabolismo, immunità, e deposito di sostanze nutritive all’interno del corpo, per cui è un organo indispensabile alla vita ed è per queste ragioni che definiamo Il fegato come organo “Re” del nostro corpo.

È un organo che riceve una doppia alimentazione di sangue, dalla vena porta e dalle arterie epatiche, lo scopo di questa circolazione portale è di filtrare il sangue proveniente dall’intestino prima di immetterlo nel circolo generale.

L’unità funzionale epatica è data dal lobulo: sono circa 100.000 piccole formazioni esagonali costituiti da una vena centrale circondata da sei venule portali e 6 arteriole epatiche collegati tra loro da numerosi tubi capillari a forma irregolare (chiamati sinusoidi), che si estendono dalle vene e arterie portali verso la vena centrale come raggi su una ruota.

Il lobulo è fatto di epatociti, le cellule funzionale del fegato che sono in stretto contatto con i sinusoidi costituiti da un endotelio e da cellule di Kupffer, dei macrofagi modificati capaci di catturare e disintegrare molte cellule e parti corpuscolate che attraversano i sinusoidi in particolare, si tratta di: globuli rossi vecchi e logori, batteri, funghi, parassiti e detriti cellulari. 

Gli epatociti monitorano il contenuto molecolare del plasma e rimuovono molte sostanze potenzialmente tossiche, prima che possano raggiungere il resto del corpo e danneggiarlo, le prelevano dal lato dei sinusoidi e le inattivano nell’apparato microsomiale espellendole nella bile dal lato dei capillari biliari. 

Si tratta di alcool, farmaci e xenobiotici, ma anche di sostanze prodotte dal corpo come gli ormoni, che devono essere neutralizzate al fine di mantenere i livelli omeostatici.

Il fegato partecipa attivamente alla maturazione delle cellule immuno regolatrici che giungono direttamente dall’intestino. 

Le cellule immunitarie hanno la capacità di scatenare reazioni contro tutte le molecole estranee, comprese quelle degli alimenti. 

Il continuo contatto con i cibi e altri antigeni però sviluppa nell’intestino una reazione di tolleranza atta a far accettare queste molecole utili all’organismo. 

Le cellule immunitarie che potenzialmente svilupperebbero razione diventano anergiche o sono inibite e vengono eliminate. 

Questa reazione di tolleranza si completa nel fegato dove le cellule immunitarie migrano attraverso la vena porta.

Se il fegato perde la sua efficienza può avvenire la rottura della tolleranza. 

Ciò è alla base dei fenomeni di allergia, autoimmunità e reazioni infiammatorie, per mancanza di tolleranza. 

Ci può essere anche un eccesso di tolleranza che apre la via ad infezioni microbiche e tumori.

MALATTIE EPATICHE DI INTERESSE FITOTERAPICO

Le patologie epatiche che trovano aiuto con i fitoterapici sono anche quelle a maggior frequenza, se prese nelle fasi iniziali la terapia dà buoni risultati. 

Sono di quattro tipologie:

  • STEATOSI,
  • EPATITE,
  • CALCOLOSI BILIARE
  • DISCINESIE BILIARI.

Le principali CAUSE delle patologie epatiche sono:

Sindrome metabolica (diabete, dislipidemie, obesità, ipertensione)

Lo squilibrio intestinale (disbiosi o LGS),

Sostanze tossiche (alcol, farmaci, additivi e contaminanti alimentari e ambientali),

agenti microbici (virus e parassiti)

ELENCO DELLE PIANTE EPATICHE

Le piante con azione epatica sono moltissime, quelle con studi clinici circa 80, quelle qui proposte per l’uso fitoterapico sono 12. 

Sono distinte in due gruppi, tra quelle attive prevalentemente su: a) parenchima epatico; b) sulle vie biliari:

Piante a prevalente azione sul parenchima epatico

CRISANTELLO (Chrysanthellum americanum) pianta della stessa famiglia della camomilla (Asteraceae).

Possiede molte azioni utili per il fegato e il sistema cardiovascolare, infatti le sue azioni principali sono: antinfiammatoria, e antiossidante che si traducono in effetto epatoprotettivo, e angio-protettivo; risulta anche antiedema, antiaggregante piastrinico, lieve ipotensivo, coleretico, antilitiasica. 

Viene usato come epatoprotettore in steatosi ed epatiti, capace di normalizzare le transaminasi.

DESMODIO (Desmodium adscendens)pianta già descritta nella disintossicazione epatica è attiva anche nelle patologie di quest’organo.